• ¬ Comunicato stampa
  • ¬ Lettera unitaria di protesta
  • ¬ Nota 1494 del 26 agosto 2020 – Piano di integrazione degli apprendimenti e Piano di apprendimento individualizzato. Indicazioni tecnico operative
    “Il contratto collettivo nazionale parla chiaro: le attività di recupero devono essere programmate dal Collegio dei Docenti e retribuite utilizzando i fondi del Mof (Miglioramento dell´offerta formativa) e quelli risparmiati dagli esami di Maturità. Respingiamo, dunque, al mittente la nota con cui il Ministero dell´Istruzione dispone illegittimamente che, invece, queste ore di servizio vengano prestate a titolo gratuito dai docenti”.
    A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che insieme con gli altri sindacati rappresentativi ha inviato a viale Trastevere una lettera di protesta.

    Di Meglio sottolinea che, in base alla normativa vigente, ultima la riforma Madia, l´orario di lavoro rientra nelle competenze del CCNL e definisce la nota del Mi “un intervento a gamba tesa, una netta invasione di campo in un ambito che è riservato al contratto. Evidentemente a causa dell´emergenza sanitaria – continua Di Meglio – al Ministero c´è chi si sente in diritto di autoinvestirsi di pieni poteri”.

    “L´orario delle lezioni segue il calendario scolastico regionale e nel periodo che intercorre tra il 1 settembre e l´inizio delle attività didattiche non esiste alcun obbligo contrattuale di garantire l´orario di insegnamento. Se, dunque, interviene la necessità di prestare servizio extra, gli insegnanti devono percepire un compenso aggiuntivo. La nota emanata dal Ministero dell´Istruzione – avverte il coordinatore nazionale della Gilda – provocherà contenzioso nelle scuole e anche noi ci riserviamo di intraprendere le iniziative legali necessarie per ripristinare un sacrosanto diritto sancito dal CCNL”.

    Roma, 27 agosto 2020
    Ufficio stampa Gilda Insegnanti