Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella -inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024

Dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi
_Dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi, aiutare la loro strada per camminare insieme agli studenti, evitando che cambino ogni anno, con la necessità di ricostruire ogni volta il rapporto con loro.
Assicurando agli insegnanti condizioni economiche adeguate, e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che compete loro nella società e che talvolta è messo in discussione da genitori che non si rendono conto di recar danno ai propri figli. Perché, come insegnava Platone “Quando i figli presumono di essere uguali ai padri, i maestri tremano davanti agli scolari, e preferiscono adularli anziché guidarli; quando si disprezzano le leggi, e non si sopporta più alcuna autorità, allora è segno che sta per cominciare la tirannide”_

https://www.quirinale.it/elementi/98097

Il nuovo numero di Professione Docente di marzo 2023

APRIRE GLI OCCHI, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
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Non possiamo che fare nostro l’invito di Rino Di Meglio che inaugura questo numero di Professione docente (Aprire gli occhi, pag. 3) e, aggiungiamo noi, occorre fare in fretta. Abbiamo visto in questi anni il degrado formativo, culturale e professionale in cui la scuola italiana è stata letteralmente spinta, ma oggi ci troviamo sotto una vera e propria coltre di nere nubi. Nubi – si badi bene – che non riguardano solo la scuola ma la tenuta stessa della nostra Costituzione e quindi del nostro Paese. Il progetto di Autonomia differenziata, di cui la Gilda e questo giornale hanno da subito segnalato la grande pericolosità, approfondendone gli aspetti, analizzandola in tutti i suoi elementi con articoli, fascicoli tematici, convegni, ha cominciato il suo iter istituzionale con l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del DdL Calderoli. Il fatto increscioso è che, nel Paese e nella Scuola, si respira un’impressionante indifferenza, un’apatia pericolosa lontane mille miglia dalla dimensione di una cittadinanza degna di questo nome. Come e perché questa accada ad un Paese vitale, abituato all’attenzione verso i fatti politici, alle polemiche vivaci e ad una categoria – gli insegnanti – che pur fino a pochi anni fa hanno discusso, protestato (si pensi alle manifestazioni instancabili contro “La Buona Scuola”, solo per citare l’ultima grande forma di protesta), non è facile capire. L’argomento, per gli insegnanti, che l’appesantimento del lavoro scolastico abbia ormai fiaccato ogni resistenza non spiega fino in fondo la situazione. In altri Paesi europei, docenti altrettanto oberati da impegni hanno protestato in massa: non a caso, in Gran Bretagna lo slogan gridato nelle grandi manifestazioni di docenti è Ogni anno, ci chiedono qualcosa in più, Marco Morini pag. 18.

Rapporto Eurydice, i docenti italiani i più penalizzati d’Europa: il caso

da Tecnica della Scuola; 13 luglio. Il settore educativo e dell’istruzione, purtroppo, si contraddistingue nel Belpaese per i limitati investimenti sull’ammodernamento delle strutture, sulla formazione continua dei docenti, sull’aggiornamento storico dei programmi e sulla garanzia di migliori condizioni occupazionali, salariali e di welfare, dato l’oramai arcinoto lavoro sommerso non retribuito che colpisce i lavoratori di settore: compiti, organizzazione delle lezioni e dei relativi contenuti, allestimento di OSA, unità didattiche e via dicendo non sono conteggiate nell’organico orario.
Tra quelli che se la cavano peggio, secondo l’annuale rapporto emesso dalle istituzioni europee, figurano i docenti della scuola primaria, i cui arruolamento ed abilitazione sono caratterizzati da stipendi bassissimi, mobilità professionale estrema e welfare pressoché inesistente in Italia. Il gap salariale è elevatissimo, e si accentua ulteriormente dopo 15 anni di insegnamento, divenendo imbarazzante. Seguono dati e considerazioni.

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sciopero 30 maggio – rassegna stampa

ADNKRONOS –  **Scuola: Di Meglio (Gilda), ‘piazza inaspettatamente stracolma, grande adesione sciopero’** 
Roma, 30 mag. – (Adnkronos)(Giz/Adnkronos)
Oggi la maggior parte delle scuole italiane sono rimaste chiuse. L’adesione allo sciopero dai primi dati che arrivano risulta davvero molto grande, anche in modo inatteso, perché la pandemia limita ancora le attività nelle scuole quindi potevamo avere qualche preoccupazione”. Lo afferma all’Adnkronos Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, dalla piazza Santi Apostoli dove è in corso la manifestazione indetta dai sindacati della scuola. 
“La piazza Santi Apostoli qui a Roma è stracolma di gente in un modo che neppure ci aspettavamo, – ha aggiunto Di Meglio – ci sono migliaia e migliaia di insegnanti che hanno raggiunto Roma per manifestare il loro disagio sia per il contratto che è scaduto e che prevede delle retribuzioni veramente indecorose e sia per il decreto legge del primo maggio che interviene in modo molto pasticciato e negativo sulla formazione e sul reclutamento”.

DIRE – *SCUOLA. DI MEGLIO (GILDA): ADESIONE A SCIOPERO NUMEROSA IN TUTTA ITALIA*
“CHIEDIAMO RISORSE PER CONTRATTO DECOROSO, CHE ORA NON CI SONO”  (DIRE) Roma, 30 mag. – “L`adesione in piazza è stata numerosa e partecipata. E anche nelle scuole, dai primi segnali che stanno arrivando mi pare che ci sia stata una partecipazione notevole in tutta Italia, anche se i dati li avremo solo domani“. Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda Insegnanti, commenta così all`agenzia di stampa Dire l`adesione allo sciopero della scuola indetto oggi da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals, Gilda e Anief. I sindacati e i lavoratori della scuola hanno manifestato questa mattina in piazza Santi Apostoli a Roma.   “Quello che chiediamo sono prima di tutto le risorse per un contratto decoroso, che al momento non ci sono- spiega Di Meglio- E poi chiediamo di poter ragionare insieme su come impostare una formazione per i docenti che sia utile alla scuola. Altrimenti rischiamo solo di buttare soldi. Noi conosciamo la scuola: non pretendiamo di scrivere le leggi, solo di essere ascoltati”, aggiunge Di Meglio.     I sindacati quindi si rivolgono direttamente al governo. “Il problema non è il ministro Bianchi- continua il coordinatore della Gilda- apprezzo il fatto che oggi non sia andato a Torino ma sia qui a Roma per dare un segnale. In questo momento il ministero dell`Istruzione è bloccato da quello delle Finanze”.E tornando sul Decreto reclutamento e le richieste dell`Europa, Di Meglio aggiunge che “nessuno ha mai negato una valutazione meritocratica per gli insegnanti, ma per farla bisognerebbe cambiare sistema, e ci vuole qualche anno. Gli insegnanti non si rifiutano di essere valutati, ma manca chi deve valutarli”.    (Adi/ Dire13:37 30-05-22 .

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Berlinbianchi: il decreto legge su reclutamento e formazione continua: confuso, complicato e provocatorio

Da infodocenti.it – Frabrizio Reberschegg – Gilda Venezia.
Il Consiglio dei Ministri ha licenziato il testo del decreto legge che dovrebbe portare all’ennesima riforma del reclutamento e all’ennesimo sconfinamento della Legge (..meglio del governo) in materia contrattuale. Il provvedimento, dicono, si rende necessario per ottenere i finanziamenti previsti dal PNRR. Peccato che i finanziamenti attesti siano finalizzati soprattutto alla riconversione dell’attuale edilizia scolastica, a nuova edilizia scolastica e all’implementazione del “servizio” della scuola dell’infanzia e dei nidi. Come è noto i soldi del PNRR non possono essere utilizzati per aumenti stipendiali dei docenti e del personale della scuola. Anzi il DEF, recentemente licenziato dal Parlamento, prevede incredibilmente una riduzione degli stanziamenti per la scuola in nome del previsto decremento demografico dei prossimi anni.

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