DI MEGLIO (GILDA) – DDL BILANCIO: EMENDAMENTI DELUDENTI, LA MOBILITAZIONE CONTINUA

infodocenti.it “Gli emendamenti al Ddl Bilancio approvati in Commissione al Senato sono estremamente deludenti, è del tutto evidente che manca la volontà politica di investire nella scuola. Ancora una volta alle parole non seguono i fatti e le promesse restano disattese. Di fronte a tutto ciò, non possiamo che rispondere continuando la mobilitazione”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta le modifiche al disegno di legge Bilancio votate a palazzo Madama “tra le quali non è stata accolta alcuna delle richieste che avevamo avanzato”. 

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Sciopero, grazie ai 100mila lavoratori che hanno fatto sentire la loro voce

E’ un grazie ai 100 mila lavoratori che, con il sacrificio economico di una giornata lavorativa, hanno riattivato l’attenzione sui temi della scuola – quello che i Segretari generali di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals- Confsal e Gilda Unams – esprimono dopo lo sciopero del 10 dicembre i cui dati si rivelano in crescita (raggiungendo quasi, con l’8%, il risultato dello sciopero del 2016 che si attestò al 9%). Con lavoratori e studenti abbiamo riacceso i riflettori sulla scuola, ma non solo. La protesta del personale della scuola è stato il segnale, l’allarme di un malessere più diffuso del mondo del lavoro sempre più marginalizzato dalle forze politiche. Siamo in una settimana cruciale nell’iter della manovra. In queste ore i partiti stanno misurandosi in sede di emendamenti parlamentari. Una giusta riflessione che dovrebbe portare a soluzioni strategiche e non ‘pezze’ su un abito mal riuscito. Nel confronto politico e negli incontri che abbiamo avuto – osservano i segretari generali dei quattro sindacati scuola – è unanime la valutazione negativa che le forze politiche hanno fatto sulla politica scolastica di questo governo, tanto che si preannuncia un maxiemendamento sulla scuola che raccoglie tutte le forze di maggioranza.

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Covid, Di Meglio: tracciamento contagi si conferma anello debole

Tra i problemi segnalati dalle scuole, anche l’assenza di indicazioni da parte del ministero su come impiegare il personale non vaccinato per motivi di salute. “I dati sui contagi nelle scuole di cui disponiamo, pur se frammentari, indicano che in molte scuole ci sono serie difficoltà a causa di numerose classi poste in quarantena e del mancato tracciamento che rappresenta anche quest’anno il vero anello debole della catena. Per avere un quadro più preciso, dovremmo conoscere i dati del monitoraggio su cui, invece, c’è poca trasparenza perché il ministero dell’Istruzione non diffonde in maniera puntuale e completa”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito all’aumento dei casi di Covid-19 tra i banchi.

“Non possiamo non essere preoccupati rispetto allo scenario che si sta verificando nei Paesi del Nord Europa a causa della variante Omicron – prosegue Di Meglio – perché l’esperienza di questi due anni di pandemia ci ha insegnato che, quando un Paese europeo viene colpito da una recrudescenza del virus, l’allargamento agli altri Paesi è soltanto una questione di tempo”.

Sciopero, Di Meglio: tutti in piazza per difendere la dignità professionale

“Invito tutto il personale scolastico ad aderire con convinzione allo sciopero del 10 dicembre perché l’elenco di motivi per i quali è stata proclamata questa mobilitazione è molto lungo e riguarda non solo gli aspetti economici, ma anche quelli normativi legati al rinnovo del contratto”. Questo l’appello rivolto da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, alla folta platea composta da migliaia e migliaia di lavoratori della scuola che questa mattina hanno partecipato all’assemblea online trasmessa in streaming dal canale YouTube della Fgu e da GildaTv. “La nostra categoria è vittima da anni di un impoverimento costante che grida vendetta – ha sottolineato Di Meglio – soprattutto se consideriamo la forbice retributiva di 350 euro tra i dipendenti della scuola e quelli degli altri settori del pubblico impiego.”

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