Assegnazioni ed Utilizzi – 2022/23

A seguito della richiesta posta dalle OOSS di categoria in data 14 giugno, e ad una conseguente “intesa”, pubblicata dal Ministero dell’Istruzione con data 17/6 la Nota con le indicazioni relative alle operazioni per la mobilità annuale.
L’intesa siglata comporta l’estensione di validità del precedente CCNI, per cui sono superati TUTTI i vincoli; rimangono esclusi soltanto gli assunti per “scorrimenti GPS 1° fascia”, che di fatto sono ancora titolari di contratto a tempo determinato.

TERMINI DI PRESENTAZIONE – DAL 20 GIUGNO AL 4 LUGLIO 2022

m_pi.AOODGPER.REGISTRO UFFICIALE(U).0023439.17-06-2022.pdf

La lettera di saluto di una docente…

Non riconosco più la mia scuola, solo burocrazia, acronimi e progetti. Omologati al pensiero unico” – ORIZZONTESCUOLA 12 GIUGNO – PUBBLICHIAMO QUESTA LETTERA IN ONORE DI TUTTI I COLLEGHI CHE HANNO CONCLUSO IL PROPRIO PERCORSO PROFESSIONALE
La lettera rappresenta anche un “manifesto” del disorientamento della classe docente negli ultimi anni. La pubblichiamo integralmente.

“Oggi è stato il mio ultimo giorno di lezione, dopo 36 anni,  infatti, da settembre sarò in pensione. È stata una sensazione strana e contraddittoria quella che ho provato: da una parte ero contenta  perché sono stanca, sono stati anni pesanti di lavoro intenso e di impegno continuo, soprattutto questi devastanti ultimi tre, dall’altra un po’ triste perché so per certo che mi mancheranno i ragazzi, che mi mancherà tutto ciò che è stata la mia vita, per una vita,  e salutare proprio i ragazzi oggi, non è stato per niente facile.
Ho vissuto la trasformazione della scuola la sua crescente burocratizzazione, l’imbarbarimento della sua “qualità”, ho vissuto e lottato contro tutte le riforme che l’hanno resa progressivamente un “luogo” diverso rispetto a ciò che dovrebbe essere, e com’è ora, non mi piace più.

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Le amare conseguenze di una scuola che ha confuso l’istruzione di massa con la promozione di massa

da Tecnica della Scuola-8 giugno
In margine ai consueti saluti istituzionali sul sito della nostra scuola, un liceo classico-linguistico, ho pensato che senz’altro è bello chiudere l’anno con una riflessione sui buoni sentimenti e che senza dubbio è confortante per tutti che i nostri studenti siano lieti di essere buoni, più che eruditi.
Ma mi chiedo se sia motivo di vanto ribadire un primato della bontà sul sapere o piuttosto non crei in chi legge l’impressione di un’antinomia fra le due dimensioni.

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LIBRI DI TESTO: lettera aperta di una Docente

Riceviamo, e pubblichiamo volentieri, la lettera che una collega ha inteso indirizzare al proprio Dirigente e al Collegio Docenti tutto, sulla questione spinosa della adozione di libri di testo: sempre più spesso, purtroppo, la questione dei tetti di spesa è utilizzata per imporre visioni del “fare scuola” – pretendendo di appiattire istanze e scelte diverse – riconducendole ad un conformismo asfissiante.

Prof soffocati da carte e paure: così ci si dimentica degli studenti

da “Il Fatto Quotidiano” – 2 giugno 2022
Filippo Maria Pontani
C’è qualcosa di assai peggiore dello stipendio (oggettivamente) basso degli insegnanti, per cui pure lunedì hanno scioperato: la perdita di senso. La torsione aziendalistica impressa alla scuola negli ultimi quindici anni mira scientemente alla “diffusione di una cultura solipsistica e sempre più performativa, la de-territorializzazione e, in definitiva, la progressiva disumanizzazione degli operatori dell’istruzione e dei loro stessi utenti finali” (Pietro Li Causi). Non sono vuote parole di polemica: la scuola è una struttura sempre più dirigistica. I Collegi docenti, anziché discutere e deliberare, si limitano a recepire gli editti del dirigente scolastico. Nella versione della Zoomata online, con telecamere spente, il dibattito è vieppiù compromesso (esistono eccezioni, beninteso). Parliamo di un dirigente talora digiuno, o ormai dimentico, dei problemi reali dell’insegnamento; non di rado responsabile di scuole assai diverse spalmate su più plessi o addirittura su più comuni, dunque umanamente incapace di seguire tutto e le centinaia di allievi e docenti. Terrorizzato dai ricorsi e pronto a intervenire ad alzare i voti degli allievi per evitare bocciature, passa da un’emergenza a un’altra, tampona le falle, ambisce – succubo egli stesso del moloch burocratico che solo impera – alla perfezione formale di procedure per mostrare che “qui va tutto bene”. Prendete i famosi Pcto (ex Alternanza Scuola-Lavoro), o i percorsi di Educazione Civica Trasversale: i programmi sono spesso stabiliti centralmente e rovesciati su docenti inconsapevoli e riottosi, costretti a lasciare che i ragazzi (per giorni) si assentino per volantinare in un Centro commerciale o per vendere gadget dinanzi all’Euroflora.

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