Siamo ormai abituati al non rispetto del diritto alla disconnessione e non poteva mancare, neanche il giorno dell’Epifania, una nota del dott. Bruschi, indirizzata ai direttori degli USR. Nota che poteva benissimo essere inviata il giorno prima, e che non aggiunge nulla a quanto già la norma dice. Infatti nella nota ministeriale vengono date indicazioni per la “progressiva ripresa dell’attività scolastica in presenza” richiamando l’art. 4 del decreto legge del 5 gennaio 2021 n.1.
NOTA 6 GENNAIO
In particolare si precisa che:

  1. dal 7 al 16 gennaio 2021, la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado continuano ad operare secondo quanto stabilito dal DPCM 3 dicembre 2020 (zone gialle e arancioni, 100% in presenza; zone rosse, 100% in presenza per i servizi educativi, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado, integralmente a distanza per il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado);
  2. per la scuola secondaria di secondo grado, “nei giorni 7, 8 e 9 gennaio 2021, l’attività didattica delle istituzioni scolastiche di cui al presente comma si svolge a distanza per il 100 per cento della popolazione studentesca delle istituzioni scolastiche”. Resta ferma comunque, per tutte le istituzioni scolastiche e per l’intero periodo, “la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”;
  3. dal giorno 11 al 16 gennaio, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado nelle regioni “gialle” e “arancioni” “adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, garantendo almeno al 50 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni l’attività didattica in presenza”, fermo restando, anche in questo caso e nel caso delle regioni “rosse” dove l’attività è prevista al 100% a distanza, “la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Viene nella nota infine chiarito che ovviamente si deve tener conto delle disposizioni adottate dagli enti locali e dalle regioni.