Pubblichiamo il testo, contenente l’espressione della solidarietà nei confronti di un Maestro, ed insieme di tutti i Docenti coinvolti, che stanno portando avanti lo sciopero della fame come forma di protesta, per la grottesca situazione in cui si trova tutta la categoria a causa anche della incapacità di chi governa, o meglio ha governato, di trovare soluzioni praticabili e rispettose di tutte le diverse tipologie di personale in attesa di stabilizzazione. Indipendentemente dalla realtà giuridica, ormai kafkiana, rimane la desolazione di uno Stato che ritiene questi insegnanti “idonei” all’impiego come supplenti – sfruttati al bisogno – ma non intende regolarizzarli a tempo indeterminato. 
Agli organi di informazione
In qualità di rappresentante sindacale della GILDA scuola sono a conoscenza della paradossale esclusione dall’assunzione in ruolo dei maestri diplomati decisa da una sentenza del Consiglio di Stato, esclusione che dovrebbe essere messa in pratica anche a fronte di anni di insegnamento in veste di supplenti, essere stati ammessi alle graduatorie ed aver pure superato l’anno di prova. 
Di questi lavoratori lo Stato da tempo si serve quando c’è la necessità di tappare qualche “buco” (assenze per malattia, maternità, distacchi ecc.) per poi scaricarli senza remore quando l’emergenza è passata (temporaneamente s’intende in quanto sistematicamente rinasce come l’araba fenice).
Non mi dilungo sulla questione già ampiamente nota. Desidero comunque esprimere la mia personale solidarietà a questi lavoratori del comparto scuola, uno dei settori strategici di una moderna e civile nazione e, per contro, uno fra i più negletti e trascurati dallo Stato Italiano, solidarietà che per non fermarsi ad una mera manifestazione di intenti concretizzerò unendomi allo sciopero della fame iniziato oggi dall’amico Stefano Siviero facendo a mia volta un giorno di sciopero della fame il 3 maggio p.v.. Con l’augurio e la speranza che il nuovo governo, qualunque esso sia, provveda a sanare una situazione vergognosa che, a mio parere, non potrà essere risolta per via giudiziaria ma solo con un provvedimento di natura politica.
Cordiali Saluti
Massimo Benà – RSU GILDA presso l’IIS Viola Marchesini di Rovigo