di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 7.7.2022
Concorso ordinario con la prova a crocette: una serie di dilettanti allo sbaraglio hanno predisposto batterie di test che si sono dimostrati fallaci in molte classi di concorso. Una situazione vergognosa in primis per il Ministero del governo dei “migliori” e per i sedicenti esperti chiamati all’elaborazione dei quesiti.

Il disastro del concorso ordinario con la prova a crocette è ormai noto all’opinione pubblica. Una serie di dilettanti allo sbaraglio hanno predisposto batterie di test che si sono dimostrati fallaci in molte classi di concorso.
Ciò ha comportato che, visto il punteggio minimo di 70 per l’accesso alla fase orale, che coloro che avevano ricevuto un voto inferiore a causa dei quesiti somministrati sbagliati ha giustamente fatto valere il diritto al recupero della posizione utile per partecipare alla seconda fase concorsuale. Ma di converso chi era stato ammesso avendo flaggato sulla risposta apparentemente sbagliata (ma giusta per il Ministero fino a pochi giorni fa) viene ora, all’ultimo momento, addirittura dopo aver brillantemente superato la seconda prova d’esame, escluso.
Una situazione vergognosa in primis per il Ministero del governo dei “migliori” e per i sedicenti esperti chiamati all’elaborazione dei quesiti.
Giustizia e buon senso vorrebbe che si ammettessero alla prova orale tutti i concorrenti ingiustamente depennati e quelli che in buona fede avevano superato la prova dei test anche con risposte considerate sbagliate a posteriori.
Ma giustizia non c’è.
Stanno arrivando le lettere di esclusione dei candidati che formalmente avevano superato i test, ma flaggando le risposte “sbagliate” ex post.
Facciamo i nostri complimenti al “ministero delle competenze”.