Pubblichiamo da Repubblica e Mattino di Padova, in attesa di un Atto ufficiale
Scuola, stop per Lombardia Veneto ed Emilia-Romagna
Per quanto riguarda la Lombardia sono stati i vertici regionali a chiedere una proroga della chiusura, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, a riunione ancora in corso, ha detto che da parte del Governo c’è “sostanziale adesione alle nostre richieste”. Ci sono alcuni approfondimenti da fare ma per quanto riguarda le scuole “sarà prorogata per un’altra settimana” la sospensione, ha concluso l’assessore. Stessa linea per il governatore Attilio Fontana: “Per ora l’unica notizia che posso anticipare, soprattutto nel rispetto delle famiglie, è che anche la prossima settimana l’attività didattica delle scuole e degli asili resta sospesa. Vi aggiornerò non appena avremo altre notizie certe”.
A poca distanza da Gallera anche il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini ha confermato la chiusura di nidi, scuole e università anche per la prossima settimana. Bonaccini ha sottolineato che la decisione è stata assunta “sulla base del parere del comitato tecnico-scientifico nazionale”. Il team di esperti e il governo, spiega Bonaccini in una nota diffusa anche sui social, “ritengono inoltre di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica”.
La decisione è stata presa perché il contagio, nelle tre regioni padane, ha un’evoluzione ancora troppo veloce e l’Organizzazione mondiale della sanità ha alzato il livello di rischio globale. Le speranze di Luca Zaia, che avrebbe voluto riaprire gli istituti scolastici del suo Veneto, non possono essere abbracciate. Le aveva coltivate, le speranze, anche il neopresidente Stefano Bonaccini, che ha accettato l’indicazione della scienza: “Il contenimento del virus ha bisogno ancora di tempo”, aveva spiegato l’Istituto superiore di sanità al presidente del Consiglio.
“Credo sia importante, ove possibile, tornare al più presto alla normalità”, ha detto la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani. La ministra Lucia Azzolina ha confermato che l’esame di Maturità non è in discussione: “Si farà”. E che l’anno scolastico sarà salvo per tutti, anche per chi non arriverà ai 200 giorni di frequenza: l’articolo è già entrato nel decreto economico ieri a tarda sera.