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SCUOLA – RIFORMA ISTITUTI TECNICI

GILDA-UNAMS INVIA AL SENATO UN MEMORIA PER IL DISEGNO DI LEGGE S.924 SULL’ISTITUZIONE DELLA FILIERA FORMATIVA TECNOLOGICO-PROFESSIONALE
La Federazione della Gilda-Unams attraverso una sua delegazione ha espresso, con un memoria inviato al Senato della Repubblica, nella qualità del Presidente della 7^ Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, dubbi e pareri circa il disegno di legge S.924 sull’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. 
Crediamo fortemente che sia doveroso affrontare un dibattito rilevante per il futuro degli Istituti Tecnici e Professionali e siamo consapevoli della necessità di interventi legislativi che incoraggino un riequilibrio, nel sistema dell’istruzione, tra gli indirizzi liceali e quelli tecnico-professionali. A maggior ragione se partiamo da un evidente presupposto, quello di riconoscere che lo sviluppo economico e culturale della nostra società abbia bisogno anche di un’istruzione tecnica forte e soprattutto di qualità.

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Dibattito

Giulia e le altre

Il problema è che come fai sbagli.
Se non sei interessata e usi perifrasi, dovresti parlargli con chiarezza.
Se non sei interessata e lo dici chiaramente, che stronza, gli spezzi il cuore.
Se continui a vederlo, lo illudi che ci sia ancora speranza.
Se tagli i ponti, lo fai soffrire per il distacco.
Se ignori battute sessiste, su, un po’ di orgoglio, legittimi la mancanza di rispetto.
Se reagisci alle battute sessiste, ma come sei pesante, fattela una risata.
Se conservi le relazioni che avevi prima di lui, lo fai ingelosire.
Se lui diventa la tua unica relazione, non puoi farti terra bruciata intorno.
Se hai meno successo di lui, vuoi fare la mantenuta, sei una zavorra.
Se hai più successo di lui, lo fai sentire inadeguato, vuoi umiliarlo.
Se il violento sembra violento, te lo sei proprio cercato.
Se il violento sembra un bravo ragazzo, devi averlo fatto esasperare.
Se riconosci i segnali di violenza, ma dai, su, non esagerare.
Se non riconosci i segnali di violenza, come hai fatto a non accorgertene?!
Se lo denunci, gli rovini la vita.
Se non lo denunci, avresti dovuto cercare aiuto.
Se scappi, ti comporti da preda.
Se resti, ti comporti da preda.
Il problema è che come fai sbagli, in una società sbagliata.
In una società giusta, ogni persona dovrebbe sapere che la relazione si basa sul consenso.
E che ogni mancato consenso, ogni rifiuto, è un’eventualità accettabile e da accettare.
In una società giusta, il possesso riguarda al più gli oggetti, certo non le persone.
In una società sbagliata, invece, a sentirsi sbagliata è la vittima, anche se a sbagliare è il carnefice.

Roberta Covelli

Dibattito

Giulia

Abbiamo ricevuto da una nostra collega, che è stata Insegnante di Giulia nel corso della Scuola sec. 1° grado (medie), un ricordo ed un commento su Giulia Cecchettin, che condividiamo con voi.
Giulia è stata mia allieva, come pure parte della sua famiglia. Era gentile, sensibile, generosa, intelligente, seria e impegnata in tutto ciò che faceva.
Non si poteva che volerle bene, eppure tutto ciò non le è valso il rispetto di chi diceva di amarla. Quello di Giulia è un FEMMINICIDIO emblematico e non vorrei che fosse il segno di questi tempi: Giulia è stata uccisa perché era TROPPO DI PIU’ del maschio Filippo.

Troppo capace, creativa, autonoma, troppo liberamente e stupendamente sé stessa!